29 Agosto 1991 muore un Eroe: Libero Grassi. Il mio personale ricordo.

Una delle fote che scegliemmo per le commeorazioni dei primo anni.

Il 29 agosto ricorre  il 31° anniversario della morte di Libero Grassi. Anche pubblicando questo ricordo voglio ricordare, fare una riflessione su quel periodo molto privata. Allora facevo parte della segreteria di Confesercenti Palermo, il nostro Segretario provinciale, Costantino Garraffa, con il supporto di tutta l’organizzazione decise di affrontare il tema del “pizzo” in maniera diretta ritenendolo uno dei motivi di freno dello sviluppo del nostro territorio, ed i fatti successivi dimostrarono che tale tema non riguardava solo Palermo ma anzi, in tema di usura, l’intero territorio nazionale era interessato.

Sin dal 1990 lanciammo l’iniziativa sos commercio, un telefono amico a caI le imprese potevano rivolgersi anche anonimamente. Da Palermo praticamente non arrivavano telefonate mentre ne arrivavano copiose da tutto il territorio nazionale, 

Il 25 aprile 1991 la Repubblica pubblicò i risultati di una indagine di Confesercenti Palermo che evidenziava l’enormità del fenomeno.

Era il periodo in cui nascevano i primi rivoluzionari movimenti antiracket, a Capo D’orlando con Tano Grasso e soprattutto e il periodo in cui sul fenomeno del Racket arriva il ciclone Libero Grassi. 

Sono stati mesi entusiasmanti e sebbene eravamo coscienti dei rischi, pensavamo che la denuncia pubblica, il tenere accesi i riflettori su questo tema ci proteggesse. 

Pochi mesi dopo, scoprimmo che sotto questo aspetto, ci sbagliavamo. Il 29 agosto l’uccisione di Libero Grassi dimostrò nella maniera più tragica possibile, che ci sbagliavamo.

Ai funerali l’unico gesto di resistenza furono le due dita a V del figlio Davide.

Grazie a Libero il movimento mise radici solide. Non è ne il luogo ne il momento di analizzare l’evoluzione del fenomeno e del movimento anti racket passato dal coraggio e la meditazione al merchandising, dalla denuncia alla copertura, ma voglio raccontare qualcosa che dimostra la nostra lucida follia, un gesto che è la prova della coesione che allora avevano le organizzazioni di categoria e per raccontarlo ricorro ancora all’archivio di repubblica.

Potete solamente immaginare lo stato d’animo di noi componenti della segreteria della Confesercenti di Palermo, oltre Costantino e me ne facevano parte il nostro saggio Presidente Nicola Genovese e ricordo con piacere le figure dei Compianti Vito Rinaudo e Alfonso Anzalone, oltre  alla battagliera e mai doma Rosanna Montalto. Cosa fare? E adesso cosa accadrà. 

Visto il pericolo la prima cosa che pensammo era non lasciare solo Costantino. Lo “scortavamo” continuamente, come se questo potesse servire a proteggerlo. Dopo pochi giorni effettivamente, come confermato dall’articolo di repubblica del 3 settembre 1991 Costantino Garraffa ed altri pionieri del movimento antiracket, furono messi sotto scorta

Ogni anno la fine del mese di agosto è per me l’altro compleanno, quello della consacrazione del mio impegno civile, immodestamente dico del mio contributo ad una battaglia civile e ad un atto di resistenza al giogo mafioso e la fonte di ispirazione ad una battaglia che lontano dai riflettori continuo a combattere contro Racket ed Usura al fianco delle categorie più deboli ed emarginate a partire dagli ambulanti.

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